Cronaca

Lampedusa in emergenza, il grido del sindaco: "Sull'isola non sono garantite le norme sanitarie e di sicurezza"

Più di 1150 migranti ammassati nell'hotspot che potrebbe contenerne 200. Sbarchi continui, lettera aperta di Martello a Conte. Il Viminale in difficoltà con i trasferimenti: governatori e sindaci rifiutano l'accoglienza. Cirio protesta con la Lamorgese

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Le due navi quarantena piene, la tendopoli d'emergenza stoppata dal governatore Musumeci, sbarchi senza soluzione di continuità e l'hotspot con 1159. ospiti a fronte di una capienza di 192. Naturalmente senza alcuna possibilità di garantire il distanziamento. E al molo Favaloro si accatastano le centinaia di barchini che da mesi approdano ogni giorno in arrivo dalla Tunisia.
 
Lampedusa è di nuovo in emergenza e il Viminale fatica a smistare e a trovare una sistemazione ai migranti arrivati, sia per la quarantena che per l'accoglienza successiva all'isolamento. Presidenti di regione e sindaci chiudono le porte e dicono no alle richieste del dipartimento libertà civili e immigrazione. E dove i trasferimenti sono avvenuti d'ufficio, come in Piemonte nei giorni scorsi, le fughe dei migranti hanno alzato il livello della protesta. Il governatore del Piemonte Cirio scrive alla ministra dell'Interno Lamorgese, il sindaco di Lampedusa Totò Martello si rivolge direttamente al premier Conte con una lettera aperta dai toni drammatici.

"Presidente Conte - scrive Martello - in queste condizioni il suo governo non è in grado di garantire le norme di sicurezza, non solo sanitarie, sull'isola. Basta con provvedimenti tampone, basta con questo silenzio assordante. Lei e il suo governo non potete tacere di fronte a ciò che sta accadendo a Lampedusa. Non è più accettabile che la nostra isola sia abbandonata a se stessa, che il peso dell'accoglienza sia scaricato tutto sulle nostre spalle. Noi siamo i primi a voler garantire il rispetto dei diritti umani ma non è più accettabile che per questo Lampedusa sia lasciata in balia delle più feroci speculazioni politiche".

Ancora oggi sbarchi sull'isola. Sono approdati due barchini e un'imbarcazione più grande con 87 migranti a bordo, soccorsa da una motovedetta della Guardia di finanza. Qualche ora prima, in maniera autonoma, sono approdati, invece, i due barchini con 9 e 16 tunisini fra Cala Pisana e l'Isola dei Conigli.
La prefettura di Agrigento è al lavoro per alleggerire la struttura e sta studiando le soluzioni ma, fino ad ora, non sono previsti trasferimenti. Ieri il trasferimento di 250 persone sulla nave quarantena "Aurelia". E ancora piena è la Azzurra dove circa 700 migranti stanno trascorrendo il loro isolamento. E il sindaco di Trapani firma il divieto di sbarco per i migranti e personale della "Aurelia" che da Lampedusa si è spostata a Trapani. "Confermo il divieto di sbarco come da ordinanza", spiega, e "bisognerebbe capire meglio anche e perchè la nave Aurelia destinata a Corigliano Calabro invece sia stata dirottata su Trapani, sommandosi ad altra nave già presente e per motivi analoghi in rada. Bisognerebbe capire anche perchè la scelta di raddoppiare navi quarantena sul porto turistico di Trapani sia stata ispirata da motivi di sicurezza opportunamente e debitamente pianificati e non abbia più opportunamente fatto mente locale su altri porti siciliani".

Nei giorni scorsi il Viminale aveva annunciato la preparazione di una tendopoli a Vizzini, nel Calatino, 300 posti da utilizzare solo in momenti di emergenza ( coma ad esempio questo) per ospitare i migranti in isolamento, ma con una sua ordinanza il governatore Musumeci ha stoppato la struttura e l'Asp l'ha dichiarata inidonea. Così al Ministero non resta altra scelta che cercare di distribuire i migranti nei centri di accoglienza di tutta Italia, ma gli amministratori locali alzano barriere. Per ultimo il governatore del Piemonte Alberto Cirio che aveva già protestato per il trasferimento di un gruppo di immigrati. Oggi dopo la fuga di 9 dei 76 ospiti del centro profughi di Castello d'Annone, ad Asti, Cirio ha scritto alla Lamorgese lamentando  "una situazione d'emergenza che mette profondamente sotto stress l'equilibrio sanitario e di ordine pubblico del territorio, generando grande tensione e senso di insicurezza nei cittadini piemontesi".