FERMIAMO la LEGGE 33 sulla "NON AUTOSUFFICIENZA"!

FERMIAMO la LEGGE 33 sulla "NON AUTOSUFFICIENZA"!

Lanciata
4 febbraio 2023
Petizione diretta a
Presidenza del consiglio dei ministri, Governo Italiano
Firme: 10.792Prossimo obiettivo: 15.000
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Perché questa petizione è importante

Lanciata da UTIM Nichelino
  • LA PETIZIONE è stata lanciata il 4 febbraio 2023 (vedi sotto) per tentare di fermare l’allora Disegno di legge delega “Non autosufficienza”. Purtroppo, il 21 marzo 2023 il DDL è divenuto legge (*). Tale legge 33/2023 ha necessità di decreti attuativi  ed il 25 gennaio 2024 il CdM ha approvato uno Schema di decreto attuativo.
  • Come dichiarato dal prof. Giovanni Maria Flick, giurista e presidente emerito della Corte Costituzionale: “Uscire dal terreno sicuro del sanitario e del socio-sanitario, come prospetta la legge 33/2023, equivale a una sottrazione di tutele per i malati cronici non autosufficienti, che invece vanno mantenuti nella dimensione di tutela sanitaria per tutte le loro esigenze” (Roma, 17 maggio 2023).  La legge 33/2023 lede dunque diritti fondamentali delle persone anziane malate e non autosufficienti.
    Cosa fare?
    Innanzitutto occorre aver chiaro che la persona anziana NON AUTOSUFFICIENTE è tale in quanto affetta da PATOLOGIE croniche invalidanti. Pertanto l’obbligo di cura, anche di lungo termine, ricade sul SSN, tenuto a garantire prestazioni (Lea) senza limiti di tempo, tipo di malattia e senza discriminazioni socio-economiche (v. Isee) [cfr. artt. 1 e 2, L.833/1978]).
  • Le azioni proposte - anche con il Vostro sostegno - ora vertono:
       - a breve termine, continuare a interloquire sulla stesura dei decreti attuativi, indispensabili per l'applicazione della legge, allo scopo di modificarne i contenuti e attenuarne gli effetti negativi, ribadendo il vigente diritto alle cure sanitarie e socio-sanitarie senza limiti di durata anche per gli anziani malati e non autosufficienti, garantito dalla legge 833/1978 e dai Lea senza discriminazioni di carattere socio-economico;
       - a lungo termine, promuovere iniziative per l'abrogazione della legge (ad es.  tramite dichiarazione di incostituzionalità da parte della Consulta o referendum abrogativo).

...Diffondete la Petizione! Insieme possiamo fare la differenza! 

(*) Legge 23 marzo 2023, n. 33  "Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane" - GU 30 marzo 2023.
La Petizione lanciata il 4 febbraio ha contribuito ad ottenere alcuni miglioramenti (richiamo alle leggi 833/1978 e 38/2010 sulle cure palliative, nonché la facoltà di cambiare idea sull'indennità di accompagnamento e tornare alla prestazione attuale), ma permangono grosse criticità, come ad es. la selezione all'accesso alle prestazioni sanitarie su criteri socio-economici (l'ISEE, su tutti), in contrasto con il principio di universalità garantito dal Servizio sanitario nazionale.

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LA PETIZIONE  (4 febbraio 2023)

Per chiedere la modifica del DDL delega "Non Autosufficienza" [ora legge 33/2023], che cancellerebbe il diritto alle cure di lungo termine (LTC) dei malati non autosufficienti. 

Il 19 Gennaio 2023 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri lo “Schema di disegno di legge recante deleghe al governo in materia di politiche in favore delle persone anziane, anche in attuazione della missione 5, componente 2, riforma 2, del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti”.  Il disegno di legge è stato poi inviato alla Presidenza del Senato il 27 Gennaio 2023 col n. 506:: "Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane"   (d'ora in poi  “DDL Non Autosufficienza”).

IN ESTREMA SINTESI ECCO COSA (NON) PREVEDE:

  1. Non ci sono diritti esigibili (cioè assolutamente certi), perché le risorse sono quelle «disponibili a legislazione vigente».
  2. Sono esclusi dal SSN gli anziani malati cronici non autosufficienti, emarginati in un nuovo contenitore ghetto, il «Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente» (Snaa), che interviene solo per i poveri
  3. Non sono previsti nei Lea assegni di cura per le cure domiciliari
  4. Attacco al diritto all’indennità di accompagnamento
  5. Rischio concreto di vedersi negare il diritto esigibile al ricovero in convenzione in Rsa.

IN PARTICOLARE il "DDL Non Autosufficienza":

  •  prospetta l’istituzione di un SNAA «Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente» al quale destinare tutti i malati anziani non autosufficienti, in sostanza una alternativa emarginante e senza diritti universalistici rispetto al SSN, Servizio sanitario nazionale, per le esigenze di cura di lunga durata (long term care)
  • contiene l’assalto al diritto oggi esigibile, universalistico e non vincolato all’Isee o ai redditi disponibili, all’indennità di accompagnamento, unico risarcimento certo dello Stato, erogato «al solo titolo della minorazione» (legge 18 del 1980) per chi dipende in tutto e per tutto dall’aiuto di altri per le funzioni vitali
  • non prevede un adeguato impegno strategico per potenziare l’offerta di supporti domiciliari tutelari negli atti della vita quotidiana per gli anziani malati non autosufficienti.
  • non prevede alcun rafforzamento dei LEA – Livelli essenziali delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie, né più diritti entro il Servizio sanitario nazionale per gli anziani malati non autosufficienti.
    Il DDL prospetta un sistema nel quale gli interventi domiciliari mirati alla cura e alla tutela negli atti della vita quotidiana dei malati (e, prevedibilmente, delle persone con grave disabilità) non autosufficienti debbano essere compito dei soli servizi sociali, o delle famiglie
  • nel modello così delineato, afferente al solo comparto sociale,  imporrebbe nuovi e maggiori oneri agli Enti locali, non prevedendo risorse aggiuntive con cui farvi fronte. 

Per quanto sopra i firmatari della presente PETIZIONE chiedono ai Presidenti
- della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, 
- delle Commissioni Parlamentari competenti sul “DDL non autosufficienza”, 
- del Consiglio dei Ministri nonchè ai Ministri della salute e del lavoro e delle politiche sociali,

che il testo venga opportunamente emendato al fine di:

  1.   salvaguardare il carattere universalistico del Servizio sanitario nazionale, destinato a tutti i malati, compresi quelli non autosufficienti, e, come previsto dalla legge 833 del 1978, «senza distinzione di condizioni individuali o sociali e secondo modalità che assicurino l'eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio») e dell’indennità di accompagnamento (erogata «a solo titolo della minorazione»);
  2.   confermare il mantenimento della titolarità sanitaria e della programmazione e del finanziamento delle prestazioni socio-sanitarie in ambito Lea: domiciliari, semiresidenziali e residenziali; nonchè l’esigibilità e l’aumento degli interventi sanitari a domicilio: infermieristici, diagnostici (come la radiologia domiciliare e i prelievi per esami), riabilitativi destinati anche ai malati non autosufficienti;
  3.   formalizzare, come diritto esigibile sotto la titolarità del Servizio sanitario nazionale (Lea) e con una sua compartecipazione finanziaria, di un contributo per la tutela negli atti della vita quotidiana (p. es. aiuto per la messa a letto e l’alzata, accompagnamento all’utilizzo del bagno o pulizia e igiene personale per chi è incontinente, preparazione di alimentazione adeguata e/o imboccamento; aiuto nella vestizione, monitoraggio e somministrazione delle terapie) degli anziani malati non autosufficienti.


Per ulteriori approfondimenti:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

=> Video aggiuntivo: "Attenzione al rischio eutanasia"
di Michele Assandri (ANASTE Piemonte)

 

=> Cliccando su questo collegamento è possibile consultare altra documentazione di approfondimento, compreso il testo integrale del DDL non autosufficienza

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  • Presidenza del consiglio dei ministri, Governo Italiano